Con il termine analisi tecnica ci si riferisce allo studio di dati finanziari per prevedere i trend futuri dei prezzi. Un aspetto importante della strategia tecnica di ogni trader è l'utilizzo di indicatori tecnici.
Si può utilizzare una serie di indicatori e pattern di inversione e continuazione per prevedere in modo più accurato i futuri movimenti di prezzo di un determinato asset.
L’analisi tecnica è impiegata in vari contesti legati agli investimenti finanziari ma viene applicata soprattuto in mercati come il forex, il mercato azionario, delle materie prime, delle cripto valute e agli indici. Per poter capire i movimenti di prezzo, devi innanzitutto imparare i segnali di trading di base e usare una piattaforma con i migliori indicatori di trading integrati.
Per eseguire un’analisi tecnica corretta e valutare un asset, come una coppia di valute o una materia prima, dovrai usare un software di grafici con specifici strumenti integrati, come: visualizzazione dei dati, funzioni di disegno e calcoli matematici (come le medie mobili o i livelli di ritracciamento di Fibonacci). Creando un account Axi potrai utilizzare la piattaforma di trading MetaTrader 4, che ti permette di accedere a tutte le funzionalità necessarie per imparare a eseguire un’analisi tecnica.
Inoltre avrai bisogno di accedere ai dati storici. Questa funzione è disponibile sulla piattaforma MT4 e su siti come Quandl o Yahoo Finance.
Gli indicatori tecnici sono calcoli matematici (ma possono essere anche elementi semplici come una trendline) che consentono ai trader di capire quando un asset si trova in ipercomprato o ipervenduto. Questi strumenti si avvalgono di una serie di dati storici, come prezzo, volume e interessi aperti, per elaborare delle previsioni sulla futura direzione dei prezzi di un determinato asset. Queste informazioni di base possono aiutarti a identificare delle opportunità di trading.
In questo articolo descriveremo alcuni dei migliori indicatori tecnici utilizzati dai trader a livello internazionale, così potrai servirtene e trarne vantaggio per la tua analisi tecnica. Prima però, vediamo nel dettaglio come funzionano gli indicatori tecnici.
La risposta è semplice: gli indicatori non “funzionano” affatto! Sono formule matematiche che misurano la “psicologia del mercato”. Essi mostrano solamente come un prezzo si è comportato in relazione a un precedente prezzo, informazione che può quindi essere usata come riferimento dai trader. Questi strumenti, assieme con i grafici a candele, ti sono utili per impostare la tua strategia di analisi tecnica.
Un indicatore può essere utilizzato, ad esempio, per capire dove posizionare un ordine stop-loss quando è il momento di chiudere un trade per limitare i rischi.
Gli indicatori tecnici si basano interamente su dati e sono quindi utili se preferisci prendere delle decisioni in modo razionale, senza farti trasportare dalle emozioni, o se temi che l’opinione di terzi potrebbe influenzarti in una determinata situazione.
Un modo efficace di utilizzare gli indicatori di trading è invece per determinare le trendline, che permettono ai trader di osservare se un asset si trova in una fase di trend rialzista o ribassista, evitando di entrare/chiudere le operazioni nei momenti sbagliati.
Gli indicatori tecnici si distinguono in overlay indicators (indicatori grafici in sovrimpressione) e oscillatori.
Un indicatore overlay è uno strumento di base dell’analisi tecnica che permette di sovrapporre un trend a un altro. In questo caso si tratta semplicemente di sovrapporre due linee con due diversi colori sul grafico, affinché siano contemporaneamente visibili.
Un oscillatore misura la distanza tra due punti su un grafico di analisi tecnica in modo da individuare la presenza (o l’assenza) di momentum. La tipologia di oscillatore più utilizzata, anche se non necessariamente quella più semplice, è la media mobile Questa è utilizzata per prevedere dove si potrebbero registrare nuovi massimi di prezzo, basandosi sui massimi precedenti.
In tal modo un trader riuscirà a stabilire con maggior facilità quando acquistare o vendere, e prevedere in modo più preciso quando un determinato asset aumenterà di valore prima che i trend in atto si invertano (concetto conosciuto come “supporto” e “resistenza”)
Gli oscillatori più utilizzati sono due:
Si tratta di una misurazione predittiva. Questi oscillatori analizzano infatti le condizioni attuali del mercato per fornire una previsione di cosa potrebbe succedere in futuro. I leading indicator sono usati quasi sempre assieme ai lagging indicator.
Si tratta di una misurazione basata su eventi recenti e includono la media mobilie (MA), la media mobile esponenziale (EMA) e la media mobile di Convergenza-Divergenza (MACD).
Quando questi due oscillatori vengono usati contemporaneamente si riesce a ottenere una panoramica più precisa del “sentimento di mercato” e prevedere in modo più facile eventuali movimenti di prezzo.
Di seguito puoi trovare una lista dei migliori indicatori di trading. È importante comprendere come ciascuno di questi funziona e come possono essere usati nella tua analisi di mercato e nelle tue strategie di trading.
La media mobile è uno degli indicatori tecnici più utilizzati e serve a identificare un trend di prezzo sul mercato. Ad esempio, se la media mobile breve taglia al rialzo la media mobile lunga, questo indica che potrebbe esserci un trend rialzista in futuro. La media mobile è ampiamente utilizzata dai trader anche per identificare il livello di inversione del trend.
Vi sono diversi tipi di media mobile e alcuni trader ne utilizzano più di una per verificare e confermare i segnali ricevuti. Tra queste vi sono la media mobile semplice, esponenziale (dà più peso ai dati di prezzo recenti) o ponderata (assegna la stessa importanza a ogni dato).
La media mobilie esponenziale differisce dagli altri due tipi di medie perché, invece di avere un periodo prestabilito (ad esempio 20 periodi), l’EMA si basa su due diversi intervalli di tempo, che sono usati per calcolare il valore stesso della media esponenziale. Se hai ad esempio una EMA di tipo 50/100, il primo punto utilizzato per calcolare l’EMA sarà a 50 punti dall’attuale prezzo, più 100 periodi indietro.
L’indicatore MACD è un oscillatore momentum che si basa sulle medie mobili esponenziali. Graficamente è rappresentato da due linee: la linea MACD, che deriva dalla differenza di due medie esponenziali, e la linea di segnale, che viene aggiunta nel grafico e funziona come segnale di acquisto o di vendita. Sono tre i principali parametri: la lunghezza del segnale, la frequenza della media mobile di convergenza/divergenza e la periodicità. Di default, questi tre valori sono impostati rispettivamente a 12, 26 e 20. La maggiore durata di ogni MA conferisce una maggiore ponderazione, ma diminuisce anche la sensibilità, perché con l'aumentare del tempo ci saranno meno periodi in cui si può verificare un cambiamento.
L’indice di forza relativa (RSI) è un indicatore momentum che confronta l’entità di recenti guadagni e perdite di un asset nel tempo, rappresentandoli graficamente come un oscillatore. RSI è stato sviluppato nel 1978 e da allora è divenuto uno degli oscillatori più utilizzati.
L’oscillatore del prezzo percentuale è un indicatore momentum che rappresenta la differenza tra due medie mobili, dove una delle due linee risultata spostata di un importo proporzionale ai guadagni sulle azioni. Quando si rappresenta il PPO, si può vedere che si parte con un valore iniziale di 50% per poi muoversi al di sopra e al di sotto di questo livello a seconda della volatilità del mercato.
Il SAR parabolico è un indicatore ampiamente usato nell’analisi tecnica per determinare il livello di prezzo in cui vi è stata una variazione del momentum. Il SAR Parabolico può essere considerato come un metodo più avanzato rispetto al tradizionale crossover delle medie mobili per determinare i segnali di cambiamento, perché basato su un approccio più intuitivo. Un cross di acquisto/vendita PSAR si verifica quando il prezzo di chiusura corrente incrocia al di sopra o al di sotto della linea del prezzo di acquisto (PS). Gli asset vengono acquistati quando i prezzi escono da un canale di tendenza, mentre i segnali di vendita vengono generati quando rompono i livelli di supporto.
L’ADX è un indicatore utilizzato per misurare la forza o debolezza dei movimenti di prezzo di un’azione. Più il valore di questo indicatore sarà alto, più il trend sarà forte e viceversa. L’ADX è un indicatore molto usato e spesso applicato assieme ad altri indicatori per creare dei sistemi di trading.
Si tratta di un indicatore momentum ed esamina come i prezzi fluttuano nel tempo rispetto a un range di valori. L’oscillatore stocastico è formato da due linee: la linea %K e quella %D.
La linea %K misura quanto il prezzo si avvicina ai valori massimi (indicati come K), mentre la linea %D misura quanto il prezzo di avvicina ai valori minimi (indicati come D). Se entrambe le linee si trovano sopra le rispettive linee centrali, l'asset in questione si trova in quella che è nota come "zona di acquisto". Se invece entrambe si trovano al di sotto delle rispettive linee centrali, l'asset è in una "zona di vendita".
Le bande di Bollinger sono uno strumento utilizzato per individuare la volatilità dei prezzi. Queste bande sono graficamente rappresentate da tre linee distinte, che formano un range di prezzi storicamente raggiunti sul mercato da un determinato asset.
Le due linee inferiore e superiore delimitano una banda di prezzi (i valori massimi e minimi) che racchiude i movimenti di mercato per il 90% delle operazioni di trading, mentre la linea centrale rappresenta i movimenti del prezzo in tempo reale entro tali limiti, nel corso delle fluttuazioni giornaliere. Quando queste bande si contraggono, significa che l'indice di volatilità dei prezzi è basso; viceversa, quando l'indice di volatilità è alto, le bande si espandono.
La deviazione standard è una misura statistica che indica le deviazioni di prezzo dalla media. Maggiore sarà la deviazione standard relativamente alla volatilità media di un asset o indice di borsa, più ampia sarà la fluttuazione da un giorno all’altro (oscillazioni estreme).
I livelli di ritracciamento di Fibonacci si calcolano a partire da due valori estremi (solitamente il punto di picco e minimo), dividendo la distanza tra questi due valori per uno dei numeri di Fibonacci, ad esempio 0,618% o 23,62%, e tracciando una linea d'impulso a partire da ciascuno di questi punti fino quello in cui si trova ora il prezzo. Questo metodo è utile per individuare le potenziali aree di accumulazione caratterizzate da una forte pressione d’acquisto, in seguito a una diminuzione del prezzo che è sceso al di sotto dei livelli di supporto e delle zone chiave di inversione, segnalando possibili cambiamenti.
Scopri di più sui livelli di ritracciamento di Fibonacci e come puoi sfruttare questo indicatore per la tua strategia di trading.
Le estensioni di Fibonacci sono pattern grafici di continuazione mentre i livelli di ritracciamento non necessariamente. La differenza principale tra i due è che quando l'estensione di Fibonacci si discosta da una linea di tendenza, il prezzo tende a proseguire nella stessa direzione; mentre quando si discosta da una linea di tendenza durante un ritracciamento, il prezzo si inverte e continua nella direzione opposta.
Si tratta di un indicatore di volatilità che traccia l'ampiezza dei recenti movimenti di prezzo. Si calcola sottraendo il prezzo minimo al prezzo massimo e dividendo poi la differenza per due (il risultato sarà tra 0-100%). Eseguendo una lettura attenta è possibile individuare una condizione di ipervenduto o ipercomprato, che potrebbero segnalare eventuali divergenze di trend su entrambi i lati della linea dello zero.
Quando si utilizza questo indicatore si ricerca solitamente dei valori al di sopra del 70%, segnale di tendenze verso posizioni di acquisto, mentre valori inferiori al 30% rappresentano condizioni in cui gli ordini di vendita hanno maggiori probabilità di successo.
Il Commodity Channel Indix (CC) è un indicatore che misura l’ampiezza di mercato ed è utilizzato per determinare se i prezzi delle materie prime (commodities) seguiranno principalmente un trend rialzista o ribassista in un dato periodo di tempo. Si calcola sottraendo il prezzo minimo al prezzo massimo e dividendo poi la differenza per due (il risultato sarà tra -100% e +100%).
Se il valore CCI è positivo e supera il 50%, allora la tendenza rialzista è più forte di quella ribassista. In caso di valori negativi, al di sotto del 50%, allora la tendenza ribassista prevale su quella rialzista. I valori al di sopra del 100% sono sinonimo di una condizione di ipercomprato, mentre al di sotto del -100% si ha una condizione di ipervenduto. È consigliabile non fare trading in condizioni cosi estreme, perché in entrambe le due condizioni (ipercomprato e ipervenduto), i mercati dovrebbero invertire la rotta affinché un trade a lungo termine funzioni.
L’indicatore Ichimoku cloud è un indicatore tecnico è composto da quattro linee. La prima è la linea “Tenkan-sen” (base di supporto), seguita dalla linea "Kijun-sen", che funge da estensione della resistenza, a formare un canale di trading. Al di sotto di queste, vi sono altre due medie mobili, rispettivamente gli indicatori leading e lagging di Ichimoku. Insieme queste linee creano la Ichimoku cloud (nuvola di Ichimoku).
Scopri di più sulla strategia Ichimoku cloud e come usarla per i tuoi grafici.
L’OBV è un indicatore cumulativo che si basa sui volumi di trading per misurare la pressione di acquisto e di vendita di un asset. Quanti più trader andranno long, tanto più l’indice OBV degli acquisti crescerà. Al contrario, l’OBV vendite aumenterà con l’aumentare di posizioni short.
Si tratta di un oscillatore momentum con cui si misura la relazione tra il volume di trading e le variazioni di prezzo. Un modo per implementare questo indicatore è identificando una divergenza tra AD e prezzi, che può essere un segnale di imminente inversione dei trend. Un esempio è quando si registrano più periodi di ribasso che di rialzo (graficamente, più barre rosse che verdi), situazione che potrebbe indicare condizioni di ipervenduto. Si ha invece una situazione opposta quando le barre del nostro grafico sono principalmente di colore verde.
Questo oscillatore misura il momentum e la direzione di un trend in relazione con i livelli di prezzo. Quando vi è un aumento dei prezzi, l’AO aumenta di conseguenza; allo stesso modo se i prezzi scendono, l’AO diminuisce. La differenza tra queste due linee indica se vi è una condizione di ipercomprato (valore positivo) o ipervenduto (valore negativo).
Molti trader principianti desiderano sapere quali indicatori tecnici dovrebbero imparare a usare per primi. La verità è che, a seconda della situazione, vengono utilizzati diversi indicatori; se sei ancora agli inizi, può essere difficile capire quali utilizzare per ogni casista.
Tuttavia le medie mobili rappresentano un ottimo punto di partenza, come la media mobile a 50 giorni (a condizione che non sia eccessivamente smussata). In generale, è consigliabile acquistare quando la MA taglia al rialzo la sua linea SMA (Media mobile semplice) e vendere quando scende al di sotto delle sue linee MA. Queste regole si possono applicare anche a grafici a breve termine perché fungono da punti di supporto/resistenza per trend più ampi.
Una media mobile 50 giorni è quella più diffusa, principalmente perché è abbastanza lunga da non rilevare nessuna fluttuazione a breve termine, offrendo però al contempo una panoramica dei movimenti di prezzo a breve termine. Molti trader utilizzano questa media come loro primo indicatore per entrare in un trade con un timeframe giornaliero, e anche per impostare gli stop-loss. La logica di questo approccio è che, se non sei sicuro del trend che seguiranno i prezzi (se rialzista o ribassista), osservare la MA potrebbe esserti utile in tal senso, perché ti mostra quali potrebbero essere i livelli di supporto/resistenza, sulla base delle performance passate.
I migliori indicatori per fare day trading sono l’indicatore RSI, Williams Percent Range e MACD. Questi strumenti mostrano i livelli di ipercomprato e ipervenduto su un grafico e possono essere d’aiuto per prevedere la direzione futura di prezzo, sulla base delle performance passate. Tuttavia non sempre i risultati sono precisi. Per ottenere dei segnali di trading più accurati è importante abbinarli ad altri indicatori.
I migliori indicatori tecnici per chi fa trading sul forex sono l’RSI, il MACD e le Bande di Bollinger. Molti trader forex si avvalgono principalmente di questi tre indicatori. Vi sono altri indicatori utilizzabili, ma questi tre sono tendenzialmente quelli più comuni per elaborare previsioni sui livelli di prezzo.
Il modo ideale di usare gli indicatori tecnici e l'analisi fondamentale per fare trading sul forex è elaborando dei grafici di prezzo basati su molteplici indicatori.
Un trader può prevedere i futuri movimenti di prezzo avvalendosi di un indicatore, e poi verificare che questa sua previsione corrisponda con i risultati dell’analisi fondamentale. I trader forex usano gli indicatori principali anche per confermare le loro previsioni prima di entrare in un qualsiasi trade, cosa che non è possibile se ci si avvale unicamente di dati fondamentali.
Non esiste una risposta univoca a questa domanda, dipende dallo stile e dalla strategia di trading adottati. Tuttavia utilizzare troppi indicatori sul medesimo grafico può generare confusione.
Infatti, in questi casi, si incorre il rischio di ricevere dei segnali contrastanti, non riuscendo a individuare la strategia più adatta e rischiando di innervosirsi. Inoltre non ha alcun senso inserire su un grafico indicatori che riportano informazioni simili o identiche.
Di seguito ti riportiamo una serie di linee guida da seguire per determinare quanti indicatori dovresti utilizzare:
Per chi è alle prime armi gli indicatori potrebbero risultare più utili, perché aiutano a filtrare i vari segnali. È probabile invece che i trader con più esperienza utilizzino un numero inferiore di indicatori, avendo più dimestichezza a interpretare i movimenti di prezzo e sapendo già quali indicatori sono più adatti alla loro strategia.
Se sei uno scalper e utilizzi grafici con timeframe di 5 minuti, utilizzare molti indicatori diventerebbe complicato a causa della frequenza con cui riceveresti segnali. I day trader hanno invece più tempo per analizzare i vari segnali e leggere con attenzione i grafici e quindi riescono a lavorare con più indicatori contemporaneamente.
Cerca di capire se ti senti più a tuo agio a lavorare con un semplice grafico a candele, se preferisci inserire anche 1-2 indicatori, o utilizzare un grafico complesso con diversi indicatori. Se hai l’impressione di non riuscire a interpretare un grafico particolarmente elaborato, ti consigliamo di adottare una strategia price action, incentrata sul movimento dei prezzi.
A prescindere dal numero di indicatori che intendi utilizzare, è meglio evitare di utilizzare indicatori che forniscono informazioni simili o identiche. In linea di massima, ti consigliamo di provare e applicare queste quattro tipologie di indicatori:
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